Una suite e tre camere prendono il nome del patriarca e delle donne della famiglia Vergallo: Alessandro, la moglie Evelina, la primogenita Carmela e la nuora del capostipite, Rosa, madre di Alessandro, l'attuale proprietario. 

Gli ambienti, dove Antico e moderno si fondono, sono tutti luminosi, confortevoli e raffinati.

Alcuni elementi di arredo, tipici dell'architettura salentina, caratterizzano e rendono gli spazi singolari.  

Possiede il nome di colui che costruì la dimora, Alessandro, nonno dell’attuale proprietario che ha ereditato lo stesso nome.

L’ ingresso è privato e vi si accede da un’antica scala in pietra leccese adiacente al portone principale.

Un tempo era la rimessa della casa, dove erano stipati il proiettore del Cinema Vergallo di Surbo, sempre costruito da Don Alessandro negli anni ’40 e le montagne di manifesti dei film proiettati fino alla fine degli anni ’80 quando, Donato, figlio del magnate salentino, fu costretto di chiudere i battenti a causa della crisi del cinema.

Oggi quello che un tempo era un deposito è la suite più seducente della casa, i cui arredi sono moderni e ricercati .

La stanza da bagno è spaziosa e confortevole grazie anche a una comoda vasca e due lavabi.

Cuore della dimora, i cui ambienti sono eleganti e raffinati.

Le tipiche volte a stella salentine fanno da cornice agli arredi autentici in stile liberty e di design.

Una sala piuttosto ampia che, impreziosita da fregi e decorazioni dell'epoca, angolo di relax della Suite, separa le due camere, le quali garantiscono ai suoi ospiti privacy e tranquillità assoluta. 

Entrambe le camere matrimoniali, ognuna con il bagno privato, godono dell’affaccio all'esterno, una sul villino antistante, nel quale si eleva verso il cielo una palma secolare e fioriscono due imponenti roseti, l'altra invece si affaccia sul giardino retrostante, popolato da agrumi, alberi da frutto autoctoni e esotici.

Per una di essa, su richiesta, c'è la possibilità di trasformarla in doppia con letti separati.

Matrimoniale/doppia/tripla – E’ dedicata alla bella, elegante e sensibile Rosa, madre dell’attuale padrone di casa e moglie di Donato, terzogenito di Don Alessandro e Donna Evelina.

E’ confortevole e curata, caratterizzata da alcuni arredi vintage degli anni ‘60.

Gode dell’affaccio sul villino antistante nel quale fioriscono due imponenti roseti che donano una veduta insolita.

Spaziosa la cabina armadio e la doccia per due persone, quest’ultima ricavata dall’antico sottoscala.